Chi sono io genitore?

hands-1191449_1920

Un figlio rivoluziona la nostra vita, ci invita a mettere in gioco parti di noi, sopite nel tempo, che a volte, improvvisamente, riemergono …

«Ho capito che non voglio educare i miei figli come i miei genitori hanno fatto con me. Cioè… non tutto, ma alcune cose proprio non le condivido! Ho sempre pensato alla mia infanzia come tranquilla e serena, questo fino a che non sono diventata madre e, all’improvviso, sono riaffiorati tutti quei ricordi che avevo messo da parte. Era come se non mi fossi mai resa conto… come se tutto mi andasse bene, allora… probabilmente non pensavo esistessero altri modi di essere genitori…. Quando ho riproposto con i miei figli le stesse modalità, ad un certo punto, ho capito di volerle cambiare…. Facevo… mi rendevo conto che facevo le stesse cose, volevo fare diversamente, ma non sapevo come fare.»      E.

Nel prenderci cura di un figlio attingiamo dal bagaglio di quanto abbiamo vissuto e interiorizzato sia del nostro essere figli, sia delle figure che ci hanno cresciuti. Questa eredità a volte ci è d’aiuto, altre volte è un peso. Nel momento in cui siamo in due a diventare genitori il quadro si fa ancora più complesso: non solo mi devo confrontare con tre generazioni, o forse di più, della mia famiglia (i miei genitori, me, mio figlio, …), ma i miei vissuti si incontrano con quelli del partner e quindi con le altrettante generazioni della sua famiglia; ecco che si crea uno spazio abitato da molti personaggi, di cui a volte siamo consapevoli, a volte no.

Ed ecco, nel momento in cui sto per rimproverare mia figlia, comparire in questo spazio mia madre con la sua eterna severità, mio nonno che ribadisce l’importanza di seguire le regole, mio padre che dice che un figlio deve poter sbagliare senza il timore di essere sgridato, ….

L’essere coppia porta con sé un importante vantaggio: noi, insieme, possiamo interagire con questi personaggi, confrontare le diverse esperienze vissute e andare oltre ciò che ci deriva dai nostri genitori, per costruire un nostro modo di essere genitori, insieme. Andare oltre significa integrare in questo modo di essere ciò che condividiamo e lasciare da parte ciò che non ci convince, pur consapevoli dell’importanza che questi aspetti hanno avuto nella nostra crescita. Con il figlio nasce anche la coppia genitoriale, che ha bisogno, come lui, di costruire nel tempo la propria identità.

Annalisa Garis